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| Il c.t. azzurro in un'intervista alla Gazzetta parla del delicato momento dei bianconeri: "Quando mi hanno chiesto cosa pensassi di Ciro ho risposto che per me era predisposto a fare l'allenatore". E poi: "Quello che farò dopo il Mondiale non lo so, ma non tornerò alla Juventus nè come allenatore nè come dirigente. Poi la gente pensi quello che vuole"
MILANO, 22 dicembre 2009 - Marcello Lippi parla del delicato momento della Juve. Per fare chiarezza sul ruolo che ha avuto e quello che potrebbe avere in futuro. "Quando alla Juventus mi hanno chiesto che ne pensassi di Ferrara come tecnico, io ho risposto che per me era predisposto a fare l'allenatore, perchè ha personalità, carisma, idee chiare e conosceva bene l'ambiente. Resti ben chiaro, però, che io non ho detto di andare a prendere Cannavaro, ma ne dicevo tutto il bene possibile, così come quando mi hanno chiesto di Grosso. Anche se me lo chiedessero adesso direi la stessa cosa perchè Cannavaro e Grosso per me sono punte fondamentali della Nazionale e questo perchè se anche adesso non rendono al massimo con la Juve non è detto che non lo faranno con in azzurro". IL FUTURO - Lippi è poi tornato a parlare del suo futuro al termine dei Mondiali sudafricani. "Tutti dicono che sarà quel che sarà. E io dico: quello che farò dopo il Mondiale non lo so, ma non tornerò alla Juventus nè come allenatore nè come dirigente. Poi la gente pensi quello che vuole". Credits: La Gazzetta.it
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